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Serenella Galdiolo
Da 31 anni lavoro presso l’Ufficio ricevimento di una S.P.A.
Scrivo da tanto tempo per passione e ho devoluto alcune mie pubblicazioni a scopo benefico (Oncologia Vicenza)
Vivo a Pianiga con i miei due figli di 17 e 12 anni.

QUOTIDIANO



Sento i tuoi gesti

fin dentro all’anima

noiosi… ripetuti…

un macigno al cuore.

La rabbia e l’indifferenza

hanno un suono inconfondibile

come il silenzio tetro

prima di un uragano.

Sono davanti a te

nemmeno mi guardi.

Chi sono io in fondo

se non una donna.

Vedresti quei lividi

che tu hai dipinto

sul mio volto stanco.

Sono così vuota e banale.

Lo dici sempre.

La tua bocca mastica

con la stessa foga

che metti nelle tue mani.

I tuoi bocconi amari

li butti giù ogni volta

con un sorso di vino

insieme alle tue frustrazioni

avidamente

con i tuoi rimpianti.

Trascini giù

e poi calpesti

le ultime briciole rinsecchite

come la nostra vita insieme.

Il sole vuole entrare a forza

dalle tende blu cielo

quelle cucite dalla mamma

come le candide lenzuola

dal baule dei miei sogni.

Ho   freddo… tanto freddo

Non posso muovermi

burattino del tuo piccolo

teatro itinerante.

Sono io lo spettatore…

Nessun   applauso.

Avevo gli   occhi verdi e vividi

le efelidi   sul volto

ora   tumefatto e spento.

Rispetta chi   dona la vita.

Non ne hai   il coraggio.

Pulisci le   labbra dalla piega amara

ti alzi e te   ne vai

ed io   rimango immobile

con la cupa   scenografia

di un   quotidiano qualunque.

 ROSE SUL CUSCINO


Sento i tuoi   passi

Fingo di   dormire

Volevo rose   sul cuscino

Petali   vellutati

come dolci   carezze

Invece spine   aguzze

su di un   cuore infranto.

Prego   qualcuno lassù

Proteggi   l’animo mio

così   fragile.

il corpo   ferito brutalmente

da chi   pretende

ciò che non   è amore

Dio ti   supplico!

Culla i miei   piccoli angeli

In un sonno   beato

Tra maghi e   folletti

falli   volare.

Il tempo si   ferma…

Tu …sopra di   me

come un   macigno.

Ti muovi…mi   possiedi.

L’alcool   stordisce i tuoi sensi

ma non   perdona i miei.

sul cuscino”

E intanto

amor mio”!

tra le spine   del roseto

nel mio   giardino incantato

la mente mi   riporta bambina

e mi   consola…

Io…giocosa e   spensierata

con le   treccine ed un quaderno

verso la   scuola

pronta a   cambiare il mondo.

Lacrime   silenziose

lasciano il   posto al nulla.

E mi   addormento…

Oggi ho   salva la vita.

Pian piano

mi ritrovo   in cucina

c’è profumo   di mele

e mi inebrio   di buono.

Ho bisogno   d’aria…

Le mie mani   tremano

poi si   quietano

guardando la   luna lassù.

Sono creta   nelle tue mani

Di me fai   ciò che vuoi.

Mi riduci in   mille pezzi

e poi mi   ricomponi.

Seduta…guardo l’infinito

oltre a   queste mura.

Gli occhi   pesano come la vita

Il corpo   martoriato e offeso.

Il mio grido   d’aiuto

non riesce a   volare in alto.

Mi   addormento ancora

Sogno la   mamma…

Mi spazzola   i capelli con dolcezza…

“ Rose tra   le treccine”…

“Fresche e   profumate”…

“Avrai   ancora tanti petali sul cuscino”

“Nasceranno   dalla tua forza amor mio

 I MIEI PASSI


Ho visto   l’alba

accompagnare   i miei passi

mentre   percorrevo la vita…

mi inebriavo   di lei

come un   tenero amante…

assaporando

ogni mio   respiro.

Il   cinguettio

la rugiada   tra le foglie

l’aria   frizzante

fin dentro   alle narici.

Ho camminato   tanto

senza   pensare a nulla

se non a me.

Me lo   dovevo…

La quiete   dell’animo

serve a   sopravvivere.

Ho visto il   tramonto

ripercorrere   quei passi

con me

mano nella   mano..

come due   innamorati

dentro a   magnifici colori.

finché la   notte

mi ha   avvolta

col suo   manto di stelle

ed il sonno

quieto e   ristoratore

mi ha dato   conforto.

La vita è   come una rondine

ha bisogno   di volare

in sincrono   con il cuore

per danzare   la sua gioia.

L’amore   avvenuto

a matura   saggezza

rimane il   più bello

il più   capace.

Affonda le   radici

senza   mollare mai.

Deve   respirare

come ne ho   bisogno io

lontano

dal vivere   comune.

 VITA


Ascolta   questo mio pensiero

VITA

Quando   l’animo mio sprofonda

nel buio più   nero

fammi   rinascere come un germoglio

affinché io   cresca

da ogni mio   errore.

Che io possa   ritrovare

Il mio   cammino

per arrivare   a quel posto sereno

chiamato   casa.

Asciuga le   mie lacrime

VITA

perché io   posa ripagarti un giorno

con i miei   sorrisi più belli.

Ricordami   che valgo

che posso

che merito

dammi la   forza

nelle mani

per donare

ciò che ho   nel cuore

e sradicare

ciò che mi   uccide.

Vedo la tua   forza

VITA

come l’onda   decisa

che   s’infrange sullo scoglio.

Vedo la tua   delicatezza

come il   roseto che profuma

coperto di   rugiada.

Sento la tua   intensità

come l’odore   dell’erba bagnata

appena dopo   il temporale.

Avvolgimi

VITA

e non   lasciarmi andare.

 FOTOGRAFIA


Apro la   finestra

Il sole   entra prepotente

sul tuo   sguardo.

Stai   guardando una foto

Venezia

in un giorno   di nebbia.

Firenze ti   reclama

con le sue   campane

di una   domenica di festa

il   chiacchiericcio della gente

e tu qui…

nel tuo   letto.

Le tue   vecchie mani stanche

hanno ancora   il sapore della terra

delle tue   fatiche

di quando   c’era la guerra

degli   impasti poveri

d’un pane   prezioso

del rammendo

di ciò che   non buttavi mai.

Ti ho vista   in mille foto

d’un bianco   e nero

ormai   sbiadito.

Eccoti col   tuo tubino

color del   caffellatte… dicevi

il tuo   foulard e il tuo sorriso

con il tuo   grande amore

che ora ti   aspetta

lì dove il   cielo avrà

i colori più   belli

delicati   come i tuoi occhi

caldi come   le tue carezze

intensi come   te.

Non distogli   lo sguardo

Ti godi

I ricordi   più belli

come davanti   alla fontana

sopra quel   muretto

abbracciata   ai tuoi figli.

Profumi di   lavanda

di buono… di   pulito

come allora

nell’abito   bianco ed il velo

bella come   il sole.

E si   chiudono piano i tuoi occhi

per sempre

oltre   l’infinito

ma rimane   intatto

il tuo dolce   sorriso

tra i tuoi   intimi pensieri

mentre   baciavi il nonno.

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