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Concorso Letterario Internazionale di Poesia e Narrativa inedita
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Leonardo Vianello
Lagunando 2025 > AUTORI 2025 > Narrativa 2025
Ha 14 anni , è nato nel 2011 e vive a Cavallino-Treporti
Gioca a basket fin da quando era piccolo.
Frequenta la classe 3^D della scuola Vittore Carpaccio di Cavallino-Treporti.
Il prossimo anno frequenterà un istituto tecnico linguistico a Venezia.
Ha già partecipato a:
‘‘NON DIMENTICARE IL MIO SORRISO’’





campo di concentramento
Auschwitz
2 gennaio 1945



Cara mamma,
non ci vediamo da molto tempo, dal momento in cui le nostre mani sono state divise in quella maledetta stazione.
Sono in un campo di concentramento, qui ci fanno lavorare moltissimo, siamo sfiniti... dicono che ci rimarremo per sempre, morti o vivi.
Tu, mamma, hai più avuto notizie di papà? Siamo arrivati qui assieme, ma dal momento della divisione dei dormitori non sono più riuscito a vederlo...
Non vorrei andare nei dettagli su come ci stanno trattando, ma devo farlo: appena arrivati qui ci hanno detto che il nostro nome non era adatto, quindi doveva essere cambiato. Io pensavo un nome vero e proprio, ma non è stato così, perché ora il mio nome è ‘‘ 3412 ’’.
Questo non è stato il peggio...Questo "nome" ci è stato tatuato a fuoco sul braccio, è stato un dolore indescrivibile!
Se questo ti sembra abbastanza, beh per i tedeschi non lo è, sai perché?
Perché questo nome dobbiamo saperlo dire in tedesco così da rispondere
all’appello mattutino.
Qui ci sono state consegnate anche delle divise, molto simili a pigiami a righe, con sopra scritto il nostro "nome"
Sai mamma, ci hanno rasato i capelli. So che a te piacevano tanto, ma sono stato obbligato; non mi sono ancora visto allo specchio, dato che qui, al campo, non ce ne sono.
Ma non manca solo questo, nei dormitori non c’è nemmeno un filo di luce.
Non vorrei farti preoccupare ancora di più, però, dal momento in cui siamo entrati qui non ci hanno dato nemmeno una briciola di pane.
Sto morendo di fame e ho paura.
Di solito non sono un ragazzo che ha paura, ma sentire quei maledetti colpi di pistola durante tutto il giorno mi spaventa moltissimo.
Ieri mattina ho visto arrivare un soldato per parlare con i bambini del campo, sai per cosa? Da quello che ho capito gli stava chiedendo se volevano rivedere la loro mamma, i bambini che hanno detto di sì, stamattina non sono più tornati.
Ma tu, mamma, non preoccuparti, sono sicuro che prima o poi io e papà torneremo tra le tue braccia...
VIVI!
Probabilmente tu non avresti mai immaginato che qui, nei campi, trattassero le persone in questo modo, dato che in giro dicevano, e molto probabilmente dicono ancora oggi, che siamo qui solo per lavorare e non ci verrà fatto nulla...ma allora perché ci hanno allontanati con forza dalla nostra famiglia?
Mamma non fidarti di loro, fidati di me.
Spero che questa lettera ti arrivi prima o poi; mi hanno consigliato di lanciarla al di fuori della rete spinata.
Ecco, un particolare di cui non ti ho parlato è questo, siamo bloccati, non possiamo scappare, sembriamo delle bestie.
Ricorda mamma, saluta la nonna e il nonno!
Ricorda che mi mancate moltissimo.
Ora vado…
Il tuo Leonardo
(almeno, da quello che mi ricordo è il mio VERO nome)
P.S. Spero di rivederti presto. Saluta tutti.

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