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Concorso Letterario Internazionale di Poesia e Narrativa inedita
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Noemi Chiocchi
Lagunando 2025 > AUTORI 2025 > Narrativa 2025
Istituto omnicomprensivo Cerreto
Scuola secondaria di primo grado

Amo la musica, la fotografia e pratico nuoto agonistico con impegno.
Mi piace ascoltare e aiutare gli altri, collaborare in gruppo e affrontare ogni attività scolastica con entusiasmo e spirito positivo.
Ha già partecipato a:
Ulderico e la Luce di Spoletium


C’era una volta un giovane guerriero di nome Ulderico, che amava moltissimo cavalcare e maneggiare la spada con destrezza.
Nato in Germania del Nord, aveva lasciato le sue terre da bambino, insieme al suo popolo e aveva attraversato tutta l’Europa, spingendosi fino a gran parte dell’Italia.
Né i Romani né i Bizantini erano riusciti a fermare quella moltitudine di persone che, con coraggio e determinazione, cercava un nuovo inizio.
Ulderico aveva superato ghiacciate montagne, assistendo a scene terribili: anziani e deboli morivano di freddo, mentre altri popoli fuggivano dalla terraferma, rifugiandosi su isolotti lontani.
Aveva visto città arrendersi al loro arrivo, e tutti avevano paura di loro, forse perché erano molto alti e avevano barbe lunghissime, che sembravano onde di un mare selvaggio.
Quando compì dodici anni, il suo destino cambiò.
Gli Arimanni, i guerrieri più forti e rispettati, iniziarono ad addestrarlo.
In poco tempo, Ulderico imparò a maneggiare la spada, la lancia e lo scudo, diventando un vero guerriero.
La guerra lo aveva temprato, e lui, con il cuore fiero, si preparava per nuove battaglie. Aveva vinto molte guerre, e il suo orgoglio cresceva con ogni vittoria.
Una notte, tornando dalla battaglia, attraversava un fitto bosco.
Ricordando le parole della madre, decise di ripetere un rito che le aveva insegnato da bambino: salire sull’albero più alto e esprimere un desiderio.
Con fatica, raggiunse la cima, e, mentre si preparava a scendere, un bagliore intenso e abbagliante proveniente dal cielo lo colpì in faccia.
La luce era così forte che gli accecò gli occhi, ma gli permise di vedere il suo villaggio, Spoletium, e i paesi vicini.
Ulderico non capiva cosa stesse succedendo, ma sapeva con certezza che presto sarebbe tornato a casa per dormire, come sempre.
Tuttavia, il giorno dopo, il villaggio fu svegliato dal suono potente di un corno.
Quando il corno suonava così forte, significava che c’era un pericolo imminente.
Tutti uscirono dalle case, spaventati, e si radunarono intorno alla fontana centrale. Il capo villaggio, con voce grave, annunciò che Spoletium e i paesi vicini erano in grave pericolo.
Le donne, i vecchi e i bambini dovevano immediatamente rifugiarsi nelle loro case e non uscire per nessun motivo.
Le guerre avevano fatto di Ulderico un uomo forte e coraggioso.
E ora, il suo destino si stava per compiere.
L’esercito dei Franchi, sceso in Italia per aiutare il papa in grave pericolo, aveva attaccato il villaggio.
La battaglia fu feroce e rovinosa.
Ulderico combatté con tutto il cuore, ma alla fine perse la vita in quella lotta disperata.
L’ultima immagine che gli rimase davanti agli occhi fu quella stessa luce abbagliante che aveva visto dall’albero, il giorno in cui aveva espresso il suo desiderio.
La luce lo avvolse, e  per la prima volta il guerriero dalla lunga barba sentì il senso di pace tanto sperato.





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